Chemioterapia peri-operatoria con o senza Bevacizumab per adenocarcinoma esofagogastrico operabile
La chemioterapia peri-operatoria seguita dalla chirurgia è uno standard di cura per i pazienti con adenocarcinoma esofagogastrico resecabile.
Bevacizumab ( Avastin ), un anticorpo monoclonale anti-VEGF, migliora la proporzione di pazienti che rispondono al trattamento nel cancro gastrico in fase avanzata.
E' stata valutata la sicurezza e l'efficacia dell’aggiunta di Bevacizumab alla chemioterapia peri-operatoria nei pazienti con adenocarcinoma resecabile gastrico, della giunzione esofagogastrica o del tratto esofageo inferiore.
In uno studio multicentrico, randomizzato, in aperto, di fase 2-3, sono stati reclutati pazienti di almeno 18 anni con adenocarcinoma esofagogastrico istologicamente provato, resecabile, da 87 ospedali e Centri oncologici del Regno Unito
I pazienti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere in fase peri-operatoria la chemioterapia con Epirubicina, Cisplatino e Capecitabina oppure chemioterapia più Bevacizumab, in aggiunta alla chirurgia.
I pazienti nel gruppo di controllo ( sola chemioterapia ) hanno ricevuto 3 cicli pre-operatori e 3 post-operatori di chemioterapia con Epirubicina, Cisplatino e Capecitabina: 50 mg/m2 Epirubicina e 60 mg/m2 Cisplatino al giorno 1 e 1.250 mg/m2 Capecitabina orale nei giorni 1-21.
I pazienti nel gruppo sperimentale hanno ricevuto lo stesso trattamento del gruppo di controllo più 7.5 mg/kg per via endovenosa di Bevacizumab al giorno 1 di ogni ciclo di chemioterapia e per ulteriori 6 dosi una volta ogni 21 giorni dopo la chemioterapia, come trattamento di mantenimento.
I pazienti sono stati stratificati per Centro di chemioterapia, sede del tumore e stadio del tumore.
L'esito primario per lo studio di fase 3 era la sopravvivenza globale ( definita come il tempo dalla randomizzazione fino alla morte per qualsiasi causa ).
Sono stati riportati i risultati delle analisi primarie dello studio; tutti i pazienti hanno completato il trattamento ed è stato raggiunto il numero richiesto di eventi di esito primario.
Tra il 2007 e il 2014, sono stati arruolati 1.063 pazienti e sono stati assegnati in modo casuale a ricevere chemioterapia da sola ( n=533 ) o chemioterapia più Bevacizumab ( n=530 ).
Al momento dell'analisi, sono stati registrati 508 decessi ( 248 nel gruppo sola chemioterapia e 260 nel gruppo chemioterapia più Bevacizumab ).
La sopravvivenza globale a 3 anni è stata del 50.3% nel gruppo sola chemioterapia e del 48.1% nel gruppo chemioterapia più Bevacizumab ( hazard ratio, HR=1.08, P=0.36 ).
A parte la neutropenia, non sono stati segnalati altri effetti tossici di grado 3 o peggiore in più del 10% dei pazienti in entrambi i gruppi.
Complicazioni nella guarigione della ferita erano prevalenti nel gruppo Bevacizumab, che hanno interessato 53 pazienti ( 12% ), rispetto a 33 pazienti ( 7% ) nel gruppo sola chemioterapia.
Nei pazienti sottoposti a esofagogastrectomia, i tassi post-operatori di deiscenze anastomotiche sono stati più elevati nel gruppo chemioterapia più Bevacizumab ( 23 su 233, 10%, nel gruppo sola chemioterapia vs 52 su 220, 24%, nel gruppo chemioterapia più Bevacizumab ); pertanto, il reclutamento di pazienti con tumori esofagei inferiori o giunzionali destinati a resezione esofagogastrica è stato fermato verso la fine dello studio.
Gli eventi avversi gravi per tutti i pazienti hanno incluso deiscenze anastomotiche ( 30 eventi nel gruppo sola chemioterapia vs 69 nel gruppo chemioterapia più Bevacizumab ) e infezioni con normale conta dei neutrofili ( 42 eventi vs 53 ).
I risultati dello studio non hanno fornito alcuna prova per l'uso di Bevacizumab in combinazione con la chemioterapia peri-operatoria con Epirubicina, Cisplatino e Capecitabina nei pazienti con adenocarcinoma resecabile gastrico, della giunzione esofagogastrica, o del tratto esofageo inferiore.
Bevacizumab potrebbe anche essere associato a compromissione della guarigione delle ferite. ( Xagena2017 )
Cunningham D et al, Lancet Oncology 2017; 18: 357-370
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